Piano operativo per la gestione del primo soccorso e salvataggio in ambienti acquatici ad uso ricreativo
Certificazione di qualità RINA

I dati ISTAT mostrano che in Italia dal 1969 al 2012 sono decedute per annegamento, 29.871 persone, per l’82% di sesso maschile. Nel corso degli anni si è verificata una chiara tendenza alla diminuzione del numero di queste morti, che da 1.200-1.300/anno delle prime rilevazioni si sono stabilmente ridotte a circa 400/anno (tasso di mortalità di 0,7 morti per 100.000 abitanti/anno).
Un altro dato importante che le statistiche ad oggi non includono, sono invece i danni permanenti da annegamento non fatale, stimate in circa altri 400 casi, il più devastante dei quali è il danno anossico cerebrale e che con maggior presenza riguarda i primi anni di vita. E’ necessario promuovere nel nostro Paese una strategia che abbia come obiettivo il miglioramento del livello di sicurezza della balneazione, ma soprattutto il livello di capacità di intervento nelle Emergenze Sanitarie collegate a questi eventi.
Quante di queste morti sarebbe stato possibile evitare e quanti danni permanenti (che sono anche un danno sociale economico per i sistemi assistenziali) usando presidi, competenza e addestramento corretti?
Si stima che circa l’85% delle morti per annegamento che avvengono nei luoghi in cui è prevista la presenza dei soccorritori possano essere evitate o gestite migliorando la sopravvivenza al danno secondario da annegamento.
Gli studi inoltre dimostrano che la prognosi di sopravvivenza dipende più dall’efficacia del primo soccorso e della rianimazione, piuttosto che dalla qualità delle successive cure mediche. L’annegamento può essere causato al nuoto, ma anche ad un utilizzo ricreativo di ambienti acquatici che preveda un contatto minimo con l’acqua, ad esempio l’uso di imbarcazioni.
Il fattore più frequente dei casi associati all’annegamento è il consumo di alcol per gli adulti e la mancanza di supervisione dei genitori per i bambini. La prevenzione rimane il miglior metodo per ridurre gli infortuni e le morti connessi all’ambiente acquatico. La Italian Academy of Rescue and Resuscitation (I.A.R.R.) avendo come scopo principale la salvaguardia della salute delle persone, nello specifico nel loro stato di necessità di essere soccorse, ha scelto come strumento utile ad alzare la Qualità organizzativa di uno Stabilimento Balneare e la sicurezza degli utenti ad esso affidata, la Certificazione di Qualità emessa da un ente certificativo per eccellenza, come Rina.
Certified management system
I servizi di certificazione di terze parti di RINA offrono una garanzia indipendente di conformità agli associati standard normativi.
I requisiti che debbono essere soddisfatti per avvalersi dell’ambita certificazione, sono riportati nel disciplinare sviluppato da IARR e titolato: ”Piano operativo per la gestione del primo soccorso e salvataggio in ambienti acquatici ad uso ricreativo (Acque costiere, acque dolci e piscine) – Operational plan for the management of first aid and rescue in aquatic environments for recreational use (Coastal, fresh water and polls).”
La validità della certificazione è di due anni. Questo disciplinare si pone quindi l’obiettivo di verificare l’adozione di un efficace metodo di monitoraggio e valutazione del sistema di primo soccorso e salvataggio, capace di individuare e applicare le strategie e i provvedimenti correttivi per impedire o ridurre il rischio di danni alle persone coinvolte in incidenti all’interno dell’area balneare.
Un indispensabile piano operativo, che attraverso specifiche procedure, è in grado di garantire, la disponibilità e l’efficienza di adeguati mezzi e dispositivi di primo soccorso e salvataggio, per gestire un’eventuale emergenza sanitaria come l’annegamento, patologie da decompressione, traumi, esposizione alle temperature, lesioni da fauna e flora marina, intossicazioni, deficit respiratorio e cardiaco.
Ma perchè uno Stabilimento Balneare dovrebbe acquisire una certificazione sulla propria capacità organizzativa nel prestare soccorso in emergenza?

1) perchè il rispetto dei criteri del disciplinare, è la soluzione per tutelarsi al meglio da ogni responsabilità in caso di evento tragico;
2) perchè la Qualità organizzativa acquisita seguendo il disciplinare, può essere “venduta” come elemento di valore, al cliente;
3) perchè il miglioramento della Qualità Organizzativa, da diritto ad un abbattimento della polizza assicurativa RC;
4) perchè può attribuire un valore anche in caso di bandi di gara per assegnazione di concessioni /o servizi;
Ma soprattutto, perchè è il modo di poter veramente essere in grado di dare il meglio, quando c’è una vita in pericolo.

Daniele Biasci
direzione@salvamentoacademy.com
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